di Peppino Zappulla su Quotidianocasa.it
Sulla Legge Finanziari 2008 si stanno cimentando fior di commentatori
per dire ciò che approvano o manifestare i motivi di dissenso
Che saranno pure tanti, ma qualcosa forse, chissà, almeno nelle
intenzioni, e non si può fare tutto in una volta sola, signora mia.
Per esempio, potrebbe mettersi in moto il fatidico Piano Casa,
fortemente voluto anche dal ministro Di Pietro, e ognuno sa quanto ce
ne sarebbe bisogno (la settimana prossima scade la proroga per gli
sfratti esecutivi).
Ma finora si rimane fermi sui "si dice", niente di scritto, e
quand'anche vi fosse, ci sarebbe tempo per cambiare le carte in tavola
fino al 31 dicembre 2007, campa cavallo.
Per quel che concerne poi gli argomenti di cui spesso mi capita di
occuparmi nell'editoriale, un appuntamento della domenica mattina,
giusto per santificare la festa, sono due i provvedimenti ventilati:
la proroga della riduzione IRPEF del 55% a fronte di miglioramenti
negli edifici nel senso del risparmio energetico; e l'abolizione del
certificato di riqualificazione energetica per i pannelli solari
termici.
Del secondo provvedimento (sempre che i "si dice" corrispondano poi
alla realtà dei fatti) non si sa però (e ci mancherebbe!) se la misura
vale anche per questo scampolo dell'anno in corso oppure no. (Ma se
entrasse in vigore, come parrebbe, un Decreto legge, il provvedimento
dovrebbe essere operativo da subito, senza dover quindi aspettare il
nuovo anno). Con i tempi soliti e comodi della burocrazia c'è da
scommettere che il chiarimento di questo punto arriverà a 2008
inoltrato, con buona pace di quanti stanno montando i pannelli solari
termici e non sanno da che parte girarsi, adesso, subito e non l'anno
venturo. A proposito del promesso snellimento delle procedure!
Il segnale che viene dalla Finanziaria, comunque, cioè a prescindere
dalle solite vessazioni grazie alle quali con una mano si promettono
benefici e con l'altra li si sottraggono, il segnale a me pare
positivo.
Meno positive sono le notizie che si rincorrono circa presunti furti
di pannelli solari fotovoltaici ora qui ora là.
L'ultima a riferirne in ordine di tempo è Repubblica che parla di
furti per milioni di euro, a danno di una centrale fotovoltaica
dell'Enel nel Sannio.
Viene da commentare che quando si parla, nelle sedi più disparate, del
business del fotovoltaico, non ci si debba più tanto riferire al Conto
Energia (che tanto business poi non sarebbe, almeno per i privati
cittadini) ma al fatto che ci si possa appropriare (impunemente o no,
questo lo vedremo) di pannelli fotovoltaici dell'Enel (soprattutto)
che essendo di ottima qualità valgono un occhio della testa.
Ovviamente non sappiamo se si tratta di una leggenda metropolitana,
messa in giro magari a bella posta da qualche assicuratore con pochi
scrupoli.
Ci avvertono poi gli esperti che detti pannelli non potranno essere
rimessi in commercio perché sono singolarmente identificati da un
numero di matricola univoco.
Ma di sicuro in un paese in cui vengono abrase le matricole delle
rivoltelle per evitarne l'identificazione, difficilmente ci si farà
scrupolo, credo, a falsificare qualche numeretto su un pannello
solare.
E tutto, non abbiamo dubbi, alla luce del sole, com'è già avvenuto per
tante altre magagne di casa nostra, con timbri, targhe e certificati
di garanzia, autentificati da funzionari integerrimi che sarebbero da
associare alle patrie galere, non fosse che tengono sempre famiglia,
anche nel caso in cui si rivelino scapoli impenitenti.
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